Aderire a Previdenza Cooperativa consente di beneficiare di un risparmio fiscale concreto che si manifesta in tutte le fasi della partecipazione al Fondo (contribuzione, investimento, e prestazioni).
In questo articolo vedremo quali sono i vantaggi fiscali riservati agli iscritti alla previdenza complementare. Al fine di capire meglio l’entità di questi risparmi, faremo degli esempi pratici prendendo come riferimento una lavoratrice-tipo. Infine, passeremo in rassegna le opportunità aggiuntive per chi sceglie di costruire il proprio progetto pensionistico integrativo con Previdenza Cooperativa.
Indice dei Contenuti
I vantaggi fiscali di Previdenza Cooperativa: le regole principali
Come tutti i fondi pensione, Previdenza Cooperativa offre tre importanti vantaggi fiscali ai suoi aderenti.
1. Deducibilità dei versamenti
I contributi versati ogni anno al Fondo (quello del lavoratore, quello a carico del datore di lavoro e gli eventuali contributi volontari) possono essere dedotti dal reddito imponibile, ovvero dalla base su cui si calcola l’IRPEF. Un minor reddito imponibile si traduce in minori imposte da pagare.
Il limite massimo annuo deducibile è pari a 5.164,57 euro. Tuttavia, in caso di superamento di tale limite, il vantaggio fiscale non viene perso, ma semplicemente posticipato nel tempo: infatti, l’aderente dovrà darne comunicazione al Fondo entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello del versamento per vedere applicata la corretta tassazione sui contributi eccedenti al momento del pensionamento.
2. Tassazione agevolata dei rendimenti
I rendimenti generati dai contributi investiti in Previdenza Cooperativa sono tassati al 20%, una percentuale decisamente inferiore al 26% che si applica normalmente ad altri tipi di risparmio.
Va specificato, inoltre, che i rendimenti derivanti da investimenti in Titoli di Stato sono tassati al 12,5%.
3. Tassazione ridotta sulle prestazioni pensionistiche
Quando l’aderente va in pensione e riceve il capitale accumulato, la tassazione sulla prestazione finale sarà molto vantaggiosa.
L’aliquota applicata alla pensione integrativa, infatti, varia dal 15% a un minimo del 9% a seconda degli anni di partecipazione alla previdenza complementare. Questo è un trattamento molto più conveniente rispetto alle aliquote IRPEF ordinarie applicate all’erogazione del TFR, che prevedono una tassazione minima del 23%.
Come visto, dunque, l’adesione a Previdenza Cooperativa aiuta a risparmiare sulle tasse, a partire dal momento della contribuzione e per tutto il percorso di accumulo, fino all’erogazione della pensione integrativa.
Esempio concreto: la storia di Maria
Per comprendere in modo concreto i vantaggi fiscali di cui possono beneficiare gli aderenti a Previdenza Cooperativa, immaginiamo il caso di un’impiegata tipo: Maria, 40 anni, con un reddito annuo lordo di 30.000 euro.
Scenario senza Previdenza Cooperativa
Maria paga le imposte sul suo reddito di 30.000 euro. Basandosi sulle aliquote IRPEF del 2025, l’imposta da versare è calcolata come segue:
- 23% di 28.000 euro (primo scaglione IRPEF) = € 6.440
- 35% di 2.000 euro (parte del secondo scaglione IRPEF) = € 700
L’IRPEF totale da pagare è quindi di € 7.140.
Scenario con Previdenza Cooperativa
Maria decide di aderire a Previdenza Cooperativa versando 3.000 euro all’anno al Fondo. Questa cifra viene sottratta dal reddito imponibile, che scende a 27.000 euro e rientra interamente nel primo scaglione IRPEF (tassato al 23%).
Di conseguenza, l’imposta da versare scende a € 6.210 (23% di € 27.000), con un risparmio annuo di € 930. In sostanza, dei 3.000 euro versati da Maria, quasi un terzo le “viene restituito” sotto forma di minori imposte.
Vale la pena ricordare che, nel caso di un fondo pensione negoziale, anche il contributo a carico del datore di lavoro rappresenta una voce totalmente deducibile dal reddito complessivo ai fini IRPEF fino a un importo massimo di 5.164,57 euro.
Il risparmio sui rendimenti e sulla pensione
Vediamo adesso quali altre opportunità di risparmio sono offerte a Maria da Previdenza Cooperativa.
- Rendimenti: se Maria investisse in un piano di accumulo (PAC), in un conto deposito o in un altro strumento finanziario che non detiene Titoli di Stato, i rendimenti sarebbero tassati al 26%. Con Previdenza Cooperativa, invece, i rendimenti maturati verrebbero tassati con un’imposta sostitutiva del 20%, aliquota quest’ultima che scende al 12,5% sulla quota del rendimento derivante dagli investimenti in Titoli di Stato.
- Pensione integrativa: abbiamo visto che l’aliquota applicata alla pensione integrativa si abbassa nel tempo, premiando chi aderisce prima alla previdenza complementare. Facciamo quindi due esempi, considerando un’età di pensionamento pari a 67 anni e un montante finale di € 100.000.
- Adesione a 25 anni: Maria rimarrebbe iscritta per 42 anni. Dopo i primi 15 anni, ogni anno si ridurrebbe la tassazione sulla pensione integrativa dello 0,30%, fino a un minimo del 9%. Sul montante di € 100.000, pagherebbe imposte per € 9.000.
- Adesione a 45 anni: la sua permanenza sarebbe di 22 anni, quindi la riduzione fiscale sarebbe minore. In questo caso l’aliquota scenderebbe al 12,9%, e la tassazione sul montante sarebbe di 12.900 euro, ovvero 3.900 euro in più rispetto allo scenario precedente.
Questo esempio dimostra che prima si inizia a contribuire, più bassa sarà la tassazione finale, aumentando il beneficio complessivo dell’investimento previdenziale.
Non solo tasse: gli altri vantaggi da non sottovalutare
Il risparmio fiscale è indubbiamente un vantaggio immediato ed evidente, ma Previdenza Cooperativa offre molto di più.
1. Contributo del datore di lavoro
I contratti collettivi prevedono che, quando un dipendente versa al Fondo la quota minima stabilita dal CCNL, anche il datore di lavoro aggiunga un contributo a proprio carico.
Questo importo aumenta il capitale accumulato senza costi aggiuntivi per il lavoratore.
2. Rendimenti nel tempo
Il capitale accumulato cresce grazie ai rendimenti degli investimenti, che si sommano nel tempo grazie all’effetto dell’interesse composto, amplificando la pensione integrativa e permettendo di preservare il proprio tenore di vita dopo il pensionamento.
3. Costi contenuti
Anche i costi di gestione, nel lungo periodo, possono avere un impatto significativo sulle prestazioni. I fondi pensione negoziali come Previdenza Cooperativa sono istituiti senza scopo di lucro e, per questo, offrono ai propri aderenti costi mediamente più contenuti rispetto ad altre forme di previdenza complementare.
Tutti questi elementi rendono la previdenza complementare non solo un investimento fiscalmente conveniente, ma anche un solido alleato per realizzare un futuro più sereno.
Conclusione
In sintesi, aderire a Previdenza Cooperativa offre numerosi vantaggi:
- Risparmio fiscale immediato: la deducibilità dei versamenti riduce la base imponibile e, di conseguenza, l’IRPEF da pagare.
- Rendimenti agevolati: il capitale cresce grazie ai rendimenti e a una tassazione agevolata rispetto ad altre forme di investimento.
- Tassazione ridotta sulle prestazioni: al momento della prestazione pensionistica, si applica una tassazione finale inferiore rispetto alle normali aliquote IRPEF, in particolare nel caso di adesione in giovane età.
- Contributo del datore di lavoro: si beneficia del contributo aggiuntivo versato dall’azienda, che aumenta il capitale accumulato senza costi extra per il lavoratore.
- Costi contenuti: i fondi pensione negoziali, non avendo scopo di lucro, offrono costi di gestione particolarmente bassi.
L’esempio di Maria dimostra in modo concreto quanto sia conveniente scegliere Previdenza Cooperativa per realizzare il proprio progetto pensionistico integrativo. Per saperne di più sul Fondo, è possibile visitare il sito web o contattare il nostro team.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota Informativa.